È ormai palese l’emersione di alcune strutture emotive e sociologiche che mostrano tristi segnali di degrado sociale. Ad esempio il dominio dell’individualismo esasperato, del culto del corpo, l’ossessione per il sesso e per il successo, cui si associa il terrore della morte e la caduta di valori come solidarietà, empatia e senso di responsabilità, difficoltà ad impegnarsi in reali relazioni di coppia, tutte tendenze documentate come fortemente tendenti ad emergere ed affermarsi con comportamenti conseguenti.
Narcisimo: oggi un modello culturale
Quello che poteva essere un latente comportamento narcisistico presente in molti soggetti, si sta rapidamente trasformando in un autentico modello culturale, che viene veicolato attraverso una diffusione capillare di immagini e messaggi che, in modo diretto o subliminale, esaltano la bellezza fisica associata ad avatar stereotipati, la cura maniacale dell’apparenza e la sessualità come panacee universali per la felicità. E ancora, l’ostentazione continua mirata ad esibire stati d’animo e stili di vita edonistici attraverso i social network, i selfie, e la preferenza di taluni programmi televisivi che inneggiano al narcisismo spietato (come Uomini e donne, L’isola dei famosi, con presentazione di personaggi femminili e maschili proposti come modelli standard di chiara bellezza).
In questo contesto nascono, a testimoniare la plasmabilità della mente e dell’apparato psichico umano, nuove patologie di derivazione narcisistica, quali ad esempio l’ortoressia (ossessione per il mangiar “sano”) e la vigoressia (ossessione per il fisico perfetto), che si sommano agli aspetti disfunzionali classici quali disturbi dell’autostima e dell’affettività e senso di depressione legata al senso di inadeguatezza o estraneità psicosociale, che colpisce soprattutto i soggetti meno predisposti a adeguarsi ai valori dominanti. La sindrome di Dorian Gray – che non rappresenta un’unità diagnostica ma la evoluzione negativa di un fenomeno sociale e culturale che va distinto dal disturbo narcisistico vero e proprio – presenta aspetti molto presenti nella vita sociale di oggi e che diventano per chi decide di soffrirne, motivo di disagio sociale ed individuale a volte grave.
Alcune evidenze ricorrenti
– preoccupazione pervasiva per l’aspetto esteriore;
– dismorfofobia, ovvero l’ossessione per un’imperfezione fisica percepita e spesso non reale (sentirsi sempre troppo grassi, per esempio, o credere di avere un naso anormale);
– eccessivo ricorso ad integratori, cosmetici, farmaci e rimedi medici o chirurgici per perfezionare il proprio aspetto o combattere l’invecchiamento;
– ricorso immotivato a stimolanti sessuali e/o droghe per contrastare la preoccupazione sulla libido e/o l’efficienza erettile;
– interesse smodato per il sesso, con promiscuità sessuale e tendenza a ricercare pratiche sempre nuove e/o estreme.
Una grande superficialità emotiva
La sindrome di Dorian Gray si evidenzia nella tarda adolescenza e nell’età adulta, in corrispondenza dei cambiamenti legati alla maturazione corporea. Eventi come la perdita dei capelli, della tonicità della muscolatura e dei tessuti, l’aumento di peso o la riduzione della prestanza fisica percepita possono scatenare intense crisi psicologiche segnate dalla classica sintomatologia depressiva, anche in forma grave con idee di annullamento, svalutazione e inadeguatezza ai rapporti sociali. Questa sindrome, in ultima analisi, è una palese evidenza degli aspetti evidenti della superficialità emotiva che oggi domina e impera sui rapporti sociale e di coppia. Piacere e piacersi per quello che si è, deve essere un coacervo inserito profondamente nelle nostre strutture emotive e poco importa se si interagisce socialmente con persone che la pensano diversamente, con persone che non sanno guardare oltre il sottile strato della pelle per cogliere la meravigliosa luce dell’Anima con la quale scambiare vero amore.