Una nuova frontiera nel trattamento della malattia di Alzheimer?
[button link=”https://www.neuroscienze.net/wp-content/uploads/2014/11/DBM-Alberto-Sardella.pdf” type=”icon” newwindow=”yes”] Scarica in PDF[/button] La Deep Brain stimulation (DBS) è considerata uno strumento impiegato con successo nel trattamento dei disordini del movimento come i tremori e la distonia connessi ad esempio al morbo di Parkinson.
Altrettanto promettenti risultano i risultati relativi all’applicazione della DBS in disturbi psichiatrici quali il disturbo ossessivo – compulsivo, la sindrome Gilles de la Tourette, depressione e dipendenza da sostanze.
Recenti studi indicano che tale strumento possa essere altresì impiegato nel trattamento delle demenze, specialmente per quanto riguarda i disturbi di memoria connessi alla malattia di Alzheimer.
Tuttavia i dati attualmente a disposizione risultano essere eterogenei tra loro, specialmente in merito al range di regioni cerebrali interessate e di conseguenza ai possibili meccanismi di base della stimolazione.
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